In questo nostro tempo nel quale il passato ha ormai qualcosa di esotico, l’incontro in
un pomeriggio d’inverno senza tante aspettative, con un titano della nostra letteratura
come Ugo Foscolo, può rivelarsi un incontro sorprendente, soprattutto se ad animarlo
i presenti troveranno persone ‘informate dei fatti’ ed entusiaste di raccontarli, come
Daniela Shalom Vagata, docente di italianistica allaMasaryk University di Praga, e
un’autorità nel campo degli studi foscoliani e Maurizio Bianchini, critico letterario e
giornalista di lungo corso, che ad Amelia è venuto a vivere portando il suo contributo
di esperienze e conoscenza. Organizzato dall’Università della Terza Età Unitre,
mercoledì 10, ore 16,15, nella Sala Conti-Palladini –Biblioteca Comunale di Amelia,
Conosciamo Ugo Foscolo, è l’occasione per raccontare a tutto tondo un personaggio
che non ha raffronto con nessun altro nel passaggio della letteratura italiana dal ’700
al’800; dall’Illuminismo al Romanticismo, dalla Rivoluzione Francese al Congresso
di Vienna e agli albori del Risorgimento. Un genio che ha sperimentato tutte le forme
di scrittura, dalla poesia alla narrativa, alla saggista e al giornalismo, sempre in prima
fila e sempre con esiti eccellenti e densi di conseguenze. Se Le ultime lettere di
Jacopo Ortis (libro di culto per più di una generazione) lo accomunano a Goethe
italiano, le peregrinazioni, l’impegno politico, e il palmares sentimentale lo rendono
il Byron italiano. Poeti come Carducci e D’Annunzio sono difficili da immaginare
senza di lui. Eppure questo gigante che questi tempi angusti faticano a portare sulle
spalle, ha scritto, con gli Inni alle Grazie e dintorni, pagine somme, e attualissime,
come Daniela Shalom Vagata ha dimostrato, rileggerdo l’esperienza napoleonica, con
i testi antichi, come una metafora del potere che si afferma come luce e slancio per
affondare nel buio la vita collettiva, orbata sempre più di respiro e di vita.